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Formazione

Rapporto Almalaurea 2017 sul profilo e la condizione dei laureati in Italia

01-06-2017

Indicazioni sull’efficacia formativa e sull’attrattività del sistema universitario e scientifico italiano arrivano dal XIX Rapporto sul profilo e sulla condizione occupazionale dei laureati, realizzato dal Consorzio Interuniversitario Almalaurea.

Dall’Indagine - che ha preso in considerazione i dati di laureati provenienti da 71 università aderenti al Consorzio - emerge che laurearsi conviene in vista di più soddisfacenti prospettive lavorative. Il Rapporto si focalizza, in particolare: sul profilo di laureati triennali, magistrali e a ciclo unico, ricavato analizzando le prestazioni formative di oltre 270 mila laureati nel 2016; sulla condizione occupazionale dei laureati, dedotta da interviste a 620 mila laureati di primo e secondo livello negli anni 2015, 2013 e 2011, condotte rispettivamente a 1, 3 e 5 anni dal conseguimento del titolo. Nell’indagine si sottolinea come, in base ai dati UNESCO, l’Italia si collochi al decimo posto per attrattività del sistema universitario: su cento studenti che si recano in un Paese diverso da quello di origine, 2 scelgono l’Italia.

Il Rapporto sul profilo dei laureati passa poi in rassegna: la regolarità e riuscita negli studi universitari, ricavata analizzando età dei laureati, durata del percorso universitario e voto di laurea; l’impatto di esperienze di mobilità geografica (studio all’estero) e di mobilità intersettoriale (tirocini) effettuate durante il percorso formativo; la soddisfazione per l’esperienza universitaria; la disponibilità a trasferirsi all’estero.

La figura che emerge dal Rapporto è quella di un laureato con apprezzabili competenze linguistiche: la quota dei laureati 2016 con una conoscenza “almeno buona” dell’inglese scritto si aggira sul 76% per raggiungere l’80% tra i laureati magistrali biennali. In media, poi, la quota di laureati che hanno compiuto un’esperienza di tirocinio curriculare o stage riconosciuta durante il percorso di studi supera il 50%, attestandosi al 56%.

Particolare rilievo è attribuito dal Rapporto alle esperienze di studio all’estero, ai tirocini e alle esperienze di lavoro occasionale condotte durante gli studi, che aumentano le chance occupazionali rispettivamente del 12%, dell’8% e del 48%. In miglioramento, rispetto allo scorso anno, il dato relativo all’efficacia del titolo conseguito sugli sbocchi occupazionali in ingresso: per circa la metà dei laureati occupati a un anno, la laurea conseguita risulta molto efficace o efficace. Il dato migliora con il trascorrere del tempo: a cinque anni dal conseguimento del titolo, la laurea si rivela molto efficace o efficace per il 63% dei laureati triennali e per il 54% dei laureati magistrali biennali occupati.

Per ulteriori informazioni: http://www.almalaurea.it/