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Tempo libero

La mostra “I luoghi della poesia di Giorgio Bassani"

02-07-2018

La mostra “I luoghi della poesia di Giorgio Bassani": Maratea e dintorni, a cura di Silvana Onofri, è stata prorogata fino al 31 luglio 2018.
Un nuovo pannello è esposto a Casa Ariosto. E’ frutto del lavoro di Sofia Bassi, Sara Bersanetti, Giorgia Cazzola, Francesco Franchella, Michele Guerzoni, Mara Leonardi, Isabella Marulli e Tommaso Ricci, gli otto stagisti dell’alternanza scuola- lavoro tra il Liceo Ariosto, la scuola di Bassani, e Arch’è Associazione Culturale Nereo Alfieri.
I ragazzi, sotto la guida della tutor Silvana Onofri, coadiuvata da alcuni soci, hanno anche recuperato, da un raro filmato della Fondazione Giorgio Bassani, la lettura da lui fatta del manoscritto della poesia “La porta Rosa”, che domenica viene proiettato in mostra e che sarà poi conservato nella sede della Fondazione Giorgio Bassani, a piano terra di Casa Ariosto.

Bassani scrive la poesia “La Porta Rosa” nell’ estate del 1973, in seguito alla visita al parco archeologico di Velia, l’Elea di Parmenide.
Era accompagnato da Mario Napoli, il bravo ospite Soprintendente, che aveva conosciuto tramite Alfonso Gatto, poeta e amico di entrambi. Mario Napoli, infatti, non è stato solo un grande archeologo a cui si devono importanti scoperte rimaste nella storia, ma anche un intellettuale a tutto tondo, amico di poeti e artisti.
Giorgio Bassani arriva a Velia dalla vicina Maratea con la sua compagna Anne - Marie Stelhin alta e bionda e straniera e di roseo sangue e rimane incantato dall’epopea mediterranea raccontata dalle pietre della città. La sintonia tra Giorgio Bassani e Mario Napoli è spontanea ed immediata, ambedue sono diversamente impuri italioti.
La Porta Rosa, costruita dai coloni focesi di Elea, era un fornice di m. 5.92 che univa il quartiere meridionale a quello settentrionale della città greca ed era sormontato da un viadotto che collegava le due sommità naturali dell'acropoli.
Mario Napoli l‘aveva scoperta nel 1963 e l’aveva chiamata in questo modo sia per il gioco di pietra e luce, che al tramonto crea uno splendore rosaceo, sia da Rosa, il nome dell’ancor giovane sua sposa conscia consorte negli studi congeniali e madre dei sui figli.
Giorgio Bassani conclude così la poesia dedicata ad Anne - Marie :
Non lasciarmi solo a scavare nella mia città a resuscitare / grado a grado alla luce / ciò che di lei sta sepolto là sotto il duro / spessore di ventimila e più giorni / È là Rosa mia mia Regina che io sono giovane e bello e puro / Ancora / là l’esclusivo padrone e signore per sempre il solo / Re

Aperta dal martedi alla domenica a Casa Ariosto, via Ariosto 67.
Orari 10.30/12.30 e 16.00/18.30. Info: fondazionegiorgiobassani@gmail.com

Immagini: