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Elezioni europee: paura dei cittadini di possibili interferenze

06-12-2018

Da una nuova indagine Eurobarometro pubblicata questi giorni emergono le aspettative degli europei per le elezioni europee del maggio 2019, e i fattori che li motiverebbero a esprimere il loro voto. Dall'indagine emerge anche che la maggioranza dei cittadini dell'UE è preoccupata che le campagne di disinformazione, le violazioni dei dati e gli attacchi informatici interferiscano con i processi elettorali.

Cosa chiedono i cittadini in vista delle elezioni europee?

Alle elezioni del 2014 si è recato alle urne il 42% degli Europei. Le cifre pubblicate indicano quali sono i fattori che spingerebbero a votare un maggior numero di cittadini
- il 43% degli intervistati vorrebbe ricevere maggiori informazioni sull'Unione europea e sul suo impatto sulla vita quotidiana;
- il 31% desidera che vi sia un maggior numero di candidati giovani.

I Commissari europei hanno lavorato attivamente per avvicinare l'UE ai suoi cittadini e hanno partecipato a più di un migliaio di dialoghi con i cittadini dall'inizio del loro mandato. La Commissione ha organizzato varie campagne fra cui EU Protects e EU and Me rivolta alle generazioni dei più giovani. In vista delle elezioni, la Commissione europea e il Parlamento europeo organizzeranno insieme ulteriori campagne di sensibilizzazione per spingere i cittadini a votare. Nel mese di settembre la Commissione europea ha già presentato una serie di misure concrete per garantire che le elezioni del Parlamento europeo del prossimo anno siano organizzate in modo libero, imparziale e sicuro. Queste misure includono una maggiore trasparenza nella propaganda politica online e la possibilità di infliggere sanzioni per l'uso illecito di dati personali allo scopo di influenzare deliberatamente l'esito delle elezioni europee.

La Commissione europea ha inoltre istituito una rete europea di cooperazione elettorale, che si riunirà per la prima volta nel gennaio 2019. La Commissione invita gli Stati membri a nominare al più presto il loro rappresentante per questa rete. Il convegno sui diritti fondamentali esaminerà potenziali soluzioni in vista della prima riunione della rete. La Commissione europea sta prendendo anche una serie di misure in materia di disinformazione. Il mese scorso, importanti società tecnologiche hanno firmato un codice di buone pratiche in materia di disinformazione, che contribuirà ad apportare maggiore trasparenza sulla propaganda politica online sponsorizzata.

Per ulteriori informazioni: https://goo.gl/4qz5MH

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