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L’8 dicembre il MEIS è aperto con la mostra “Viaggio in Italia”

05-12-2025

Lunedì 8 dicembre il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah di Ferrara sarà aperto straordinariamente dalle 10 alle 18. Oltre al percorso permanente “Ebrei, una storia italiana” e la mostra multimediale “1938: l’umanità negata”, sarà possibile visitare la mostra temporanea “Viaggio in Italia. Alla scoperta del patrimonio culturale ebraico”.
L’esposizione, curata da Valeria Rainoldi e Sharon Reichel, nasce dall’incontro tra due raccolte fotografiche di grande valore storico e culturale: il fondo ungherese di Ernő Munkácsi, una collezione di immagini dell’Italia ebraica prodotte e raccolte tra il 1927 e il 1940, e il Fondo F.A.C.E., archivio fotografico e documentario della Federazione delle Associazioni Culturali Ebraiche tra gli anni ‘20 e ‘30 del Novecento. Attraverso immagini, documenti e corrispondenze, “Viaggio in Italia” propone una riflessione sul patrimonio culturale ebraico italiano come parte integrante della storia nazionale e del suo paesaggio urbano, civile e simbolico.
Quasi settanta scatti raffigurano esterni e interni di luoghi dove si svolgeva la vita degli ebrei italiani nella prima metà del XX secolo: da Roma a Padova, da Venezia a Livorno, senza dimenticare località più piccole ma non per questo meno preziose come Bozzolo (Mantova) o Cherasco (Cuneo). La selezione di immagini presentata incrocia due storie affascinanti: quella di Ernő Munkácsi e della F.A.C.E.
Munkácsi (1896-1950), esponente di spicco della comunità israelita di Pest e direttore de facto tra il 1934 e il 1942 di quello che oggi è il Museo Ebraico Ungherese e Archivi, intraprese negli anni '30 un viaggio in Italia documentando e raccogliendo immagini di sinagoghe, cimiteri, luoghi della vita ebraica e oggetti.
Negli stessi anni, la Federazione delle Associazioni Culturali Ebraiche Italiane (F.A.C.E.) - che nei primi tre decenni del ‘900 fu un ente di coordinamento per tutte le associazioni che nell’Italia ebraica promuovevano iniziative culturali - bandì una iniziativa di raccolta di fotografie dell'Italia ebraica. La F.A.C.E. chiese ai circoli federati delle diverse città di inviare scatti di sinagoghe, ghetti, cimiteri, ricami, argenterie, manoscritti, libri: il risultato furono 450 fotografie raccolte in 7 album, ora conservate presso la Biblioteca Nazionale dell’Ebraismo Italiano “Tullia Zevi” a Roma, gestita dalla Fondazione dei Beni Culturali Ebraici in Italia.
“Perché una mostra? – spiegano le curatrici Sharon Reichel e Valeria Rainoldi - Queste fotografie non sono semplici rappresentazioni visive, sono documenti che custodiscono informazioni uniche su luoghi, contesti e oggetti che in molti casi non esistono più o sono stati profondamente trasformati. Le immagini ci restituiscono un passato talvolta non arrivato fino a noi, ma origine di ciò che ancora ci circonda, invitandoci a leggere il presente alla luce di una storia densa e stratificata, senza dimenticare di omaggiare e riportare sotto gli occhi di tutti l'eterna bellezza del nostro Paese”.
Non manca un itinerario interattivo che accompagna il visitatore in mostra: nell’ultima sala grazie ad una applicazione sarà possibile assemblare il proprio album di viaggio costruendo il percorso prescelto e selezionando le mete del cuore.

Immagini: