Dove sei: Homepage > Tempo libero > Notizie Tempo libero > LA MADRE DISTRATTA all'Apollo Cinepark
L'Apollo Cinepark propone al suo pubblico lavori di giovani registi, stimolando il confronto e il dialogo fra ch il cinema “lo fa” e chi “lo vive” in sala.
In questa ottica, mercoledì 16 alle ore 21.15 arriva nelle sale di via del Carbone “La madre distratta”, film con la regia e sceneggiatura di Ferdinando de Laurentis, che sarà proiettato alla presenza del regista e degli attori.
Il lungometraggio “La madre distratta”, tratto dall'omonimo romanzo di Nicoletta Canazza, nasce da un’idea del regista e sceneggiatore Ferdinando De Laurentis, direttore artistico del Teatro Polivalente di Occhiobello. Forte dell’esperienza maturata l’anno precedente con la realizzazione del film “L’ultimo giorno dello scorpione”, vincitore del premio Miglior soggetto al MicroFestival di Padova e proiettato in diverse sale d’essai, De Laurentis ha maturato l’idea di far raccontare il Polesine ai polesani. Dopo aver aperto una pagina facebook “Polesine chiede spazio” a questo scopo, sono state raccolte 150 persone di ogni genere: neonati, anziani, dirigenti, impiegati, disoccupati, giovani, ecc., tutti chiamati a cooperare ad una sceneggiatura “aperta” tratta dal romanzo “La madre distratta” di Nicoletta Canazza, edizioni Clandestine, nell’ottica di un suo adattamento alla realtà rodigina. Ne è scaturita una sorta di rivoluzione locale della cultura cinematografica: persone solitamente relegate al ruolo di meri spettatori del prodotto filmico hanno avuto l’opportunità di contribuire dall’interno alla sua realizzazione dando il proprio personale e libero contributo con l’impiego delle proprie forze e delle proprie idee; il tutto, senza l’aiuto delle istituzioni ma piuttosto per realizzare un’opera da proporre alle istituzioni come manifesto del proprio mondo e luogo di vita. Pertanto il lavoro del regista, oltre ad essere un innovativo esperimento didattico ad uso dei propri studenti, è diventato un “avvicinamento al cinema e al suo linguaggio” del pubblico che, diventando parte attiva, ha avuto modo di conoscere i primi retroscena del lavoro cinematografico, con il risultato – quasi immediato - di maturare un occhio diverso nel guardare un film rispetto a prima. In film, grazie ad una trama aperta, permette di sconfinare nelle citazioni della storia del cinema e di raccontare il patrimonio culturale di una terra sommersa, e non solo dalle alluvioni dei suoi fiumi, ma anche da continue “alluvioni” politiche e sociali. La vera madre “distratta” è infatti proprio il Polesine e nel film ci si addentra nella realtà di questa “patria” che non ha istinto materno nei confronti dei suoi figli che, proprio come Ballo, Munerato e Munari (a simbolo di tanti altri) han dovuto espatriare per trovare la propria giusta collocazione.