Dove sei: Homepage > Tempo libero > Notizie Tempo libero > 28.11: IL MIO VICINO, spettacolo teatrale di H.Czertok
Dopo lo spettacolo Rumore di acque del Teatro delle Albe, che ci ha fatto riflettere sulla tragedia delle migliaia di naufragi in mare dei tanti profughi che lo attraversano, dopo avere ascoltato il racconto di Marco Baliani sulla sua esperienza, artistica e umana, negli slum di Nairobi con la conferenza-spettacolo Pinocchio africano, e dopo avere assistito a Questo è il mio nome, spettacolo del Teatro dell'Orsa con richiedenti asilo e rifugiati del progetto S.p.r.a.r. di Reggio Emilia, arriva il quarto appuntamento teatrale della rassegna La Società a Teatro, con una domanda: come voglio che sia il mio vicino?
Martedì 28 novembre ore 21.00 in Sala Estense, l'appuntamento con il quarto evento teatrale della nostra iniziativa: Il mio vicino, lavoro prodotto da Teatro Nucleo con la regia di Horacio Czertok. Lo spettacolo nasce dall’incontro fra il regista e Aissa Moncef, di cittadinanza tunisina, ex detenuto presso la Casa Circondariale di Ferrara con cui il regista aveva lavorato per tre anni nell’ambito dei laboratori teatrali che conduce all’interno del carcere della nostra città.
L’idea di un lavoro teatrale con questo titolo è nata da un incontro fra Czertok e Moncef, un giorno per caso:
“Che ci fai qui? Sei scappato di prigione?”, ha chiesto Czertok.
“Sto andando in bici, io ora abito qui”, ha risposto Moncef.
Da questo semplice e importante nuovo incontro fra regista e attore, fuori dal carcere, è nato il desiderio di realizzare questo lavoro. L’incontro alla base de Il mio vicino è quello fra due uomini diversi, ma accomunati dall’essere, entrambi, lontani dalla terra di origine (per Czertok l’Argentina, per Moncef la Tunisia). Diversi ma entrambi sradicati, che si sono conosciuti in quella terra di nessuno e piena di sofferenza che è il carcere.
Già ospite de La Società a Teatro nel 2010 al suo esordio, è ora riproposto al pubblico rinnovato in una nuova edizione. Seguendo una traiettoria che porta da Buenos Aires a Ferrara e che passa dalla Tunisia, questo spettacolo attraversa storie, poesie arabe, canzoni argentine, Totò, Oscar Wilde, accompagnando gli spettatori sul filo del racconto delle tante cose vissute da regista e attore con il teatro nel carcere, e tutta la travolgente diversità delle loro rispettive visioni.