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VENERDI 12 MARZO ore 17-18.30
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IL PENSIERO AFFABULANTE, TRA FIABA E FILOSOFIA.
Dialogano NICOLA ALESSANDRINI ANTONIO MOSCHI Docenti
Presenta Daniela Cappagli
La nascita del logos filosofico segna una discontinuità rispetto alla rivelazione del senso del mondo costituita dal mito: la filosofia infatti è ricerca della verità incontrovertibile, basata sulla forza di un’argomentazione razionale la cui negazione è autonegazione. Eppure chi di noi non ricorda la potenza evocativa dei miti creati da Platone? E perché mai Aristotele afferma che “anche l’amante del mito è in un certo qual modo un filosofo”? Forse perché il pensare per immagini (e non soltanto per concetti) è una cifra distintiva dello spirito umano, come ci testimonia una riflessione in proposito che va dall’antichità fino ad oggi. Ne è un esempio il pensiero di Ernst Bloch, filosofo della speranza, nel quale la narrazione affabulante diviene l’anticamera dell’utopia concreta e dei sogni ad occhi aperti, apprendistato del difficile artigianato del desiderio. Nelle ‘Tracce’ Bloch raccoglie fiabe, leggende, miti, proverbi e aneddoti che ci permettono di dialogare con il mistero delle cose e dell’uomo. Quell’“oscurità dell’attimo vissuto” da cui nasce la speranza.
Presenta Daniela Cappagli
Ciclo I COLORI DELLA CONOSCENZA e I LINGUAGGI a cura degli Istituti Gramsci e Isco