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Ci vuole orecchio | Elio canta e recita Jannacci al Teatro Comunale di Ferrara

13-01-2022

Le canzoni di Jannacci, rivisitate e reinterpretate da Elio, arrivano al Teatro Comunale di Ferrara, da venerdì 14 a domenica 16 gennaio. Uno spettacolo giocoso e profondo perché “chi non ride non è una persona seria”.

Biglietti disponibili su www.teatrocomunaleferrara.it, il circuito Vivaticket e in Biglietteria (corso Martiri della Libertà 21, Ferrara). Prezzi da 8 a 32 euro. 

Non mancherà l’ormai consueto appuntamento con la compagnia, previsto per sabato 15 gennaio alle ore 12 al Ridotto del Teatro (ingresso gratuito fino a esaurimento dei posti disponibili). 

Enzo Jannacci, il poetastro come amava definirsi, è stato il cantautore più eccentrico e personale della storia della canzone italiana, in grado di intrecciare temi e stili apparentemente inconciliabili: allegria e tristezza, tragedia e farsa, gioia e malinconia. E ogni volta il suo sguardo, poetico e bizzarro, è riuscito a spiazzare, a stupire: popolare e anticonformista contemporaneamente. 

Jannacci è anche l’artista che meglio di chiunque altro ha saputo raccontare la Milano delle periferie degli anni ‘60 e ‘70, trasfigurandola in una sorta di teatro dell’assurdo realissimo e toccante, dove agiscono miriadi di personaggi picareschi e borderline, ai confini del surreale.
“Roba minima”, diceva Jannacci: barboni, tossici, prostitute coi calzett de seda, ma anche cani coi capelli o telegrafisti dal cuore urgente. Un Buster Keaton della canzone, nato dalle parti di Lambrate, che verrà rivisitato, reinterpretato e “ricantato” da Elio. 

Sul palco, nella coloratissima scenografia disegnata da Giorgio Gallione, assieme a Elio ci sono cinque musicisti, i suoi stravaganti compagni di viaggio, a formare una insolita e bizzarra carovana sonora: Alberto Tafuri al pianoforte, Martino Malacrida alla batteria, Pietro Martinelli al basso e contrabbasso, Sophia Tomelleri al sassofono, Giulio Tullio al trombone. A loro toccherà il compito di accompagnare lo scoppiettante confronto tra due saltimbanchi della musica alle prese con un repertorio umano e musicale sconfinato e irripetibile, arricchito da scritti e pensieri di compagni di strada, reali o ideali, di “schizzo” Jannacci. Da Umberto Eco a Dario Fo, da Francesco Piccolo a Marco Presta, a Michele Serra

Fonte: Ufficio stampa

Fondazione Teatro Comunale di Ferrara


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